La teoria di Penny Lewis, neuroscienziata della Scuola di Psicologia dell’Università di Cardiff (Scozia), sostiene che il sonno ha un ruolo fondamentale nello sviluppo della creatività, aumentando la capacità di risolvere problemi complessi.

 

Cosa succede alla nostra mente mentre dormiamo?

Quando ci addormentiamo, entriamo nella fase non-Rem, durante la quale l’organismo si rigenera, ripristinando le riserve metaboliche.

Raggiunto il sonno profondo, a “onde cerebrali lente”, milioni di neuroni si attivano simultaneamente ed i ricordi della giornata si fissano nella memoria; in pratica, il cervello crea schemi e forma concetti.

A questo punto, interviene la fase Rem a mescolare le carte: gli occhi cominciano a muoversi rapidamente sotto le palpebre, cominciando a sognare. Il cervello entra in una sorta di caos creativo, in cui gli schemi che si sono formati nella fase non-Rem vengono rimescolati e associati in modo del tutto innovativo.

 

È proprio in quel momento che nascono nuove idee!

Insomma, se stai lavorando ad un problema complesso durante il giorno e non hai ancora trovato una soluzione, è meglio dormirci su, piuttosto che fare le ore piccole. La risposta che cerchi arriverà in sogno!

 

Come si alternano le due fasi durante la notte?

Nel sonno si ripetono cicli di circa 90 minuti ciascuno, in cui si avvicendano fase non-Rem e fase Rem, ma la porzione di tempo che passiamo nella seconda aumenta a ogni ciclo.

In sostanza, le fasi non-REM e REM collaborano tra loro ed aumentano le nostre capacità di risolvere problemi, stimolando il pensiero creativo: una facilita la categorizzazione dei ricordi, l’altra la loro libera associazione. Essenzialmente, il sonno non-REM estrae i concetti, mentre il sonno REM li connette.

 

Le migliori idee vengono di notte, perché nascono dormendo!

 

 

 

 

 

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